Una «tempesta» di emozioni che coinvolgono gli spettatori trasportandoli simbolicamente su quelle carrette del mare, immersi nel buio, in balia delle onde, dove gli attimi diventano l’eternità.
Memorie di una vita vissuta mai abbastanza, interrotta dalla tempesta di ricordi che si mischiano inutilmente alle speranze. Un futuro negato.
Il respiro silente del mare è filo conduttore della «Tempesta». La via del mare, la via della speranza, il nubifragio, la tempesta, la costa che è ancora lontana. La morte.
Ritrovare parallelismi, non lontani, tra poesia con la cronaca e l’attualità, non stupisce : così anche nel viaggio di un Grande Classico come l’Eneide, ci si incontra col tema dell’immigrazione : un gruppo di pagani che sfuggono da un’invasione vera e propria (la guerra dei Greci contro Troia), perpetrata con violenze di ogni genere fino ad operare una vera e propria sostituzione etnica.
L’Eneide inizia con una tempesta: e non una tempesta qualunque, ma un perfect storm virato sulla
mito, un’arcitempesta in cui tutti i venti a disposizione di un dio intervengono a recare la maggior devastazione possibile. Quella tempesta rispecchia in fondo qualcosa che l’uomo/Enea ha dentro : è l’epifania di un punto di rottura interiore, e quel gridare dell’uomo/eroe è rivelante.
Il mare, la sua vastità, il suo respiro… il silenzio che ne compete. Non più storie di uomini e il mare, ma l’emozione di un “Mare” non più vita, non più incontro o prospettiva.
Un percorso di sola lirica e stupefazione in cui i ricordi si mescolano con la memoria presente e l’intuizione del tutto. L’attore così diventa il luogo e lo spazio di “ Transito” di infinite vicende… mentre la danza respira l’immanenza di una vita desiderata e “ mai più vissuta abbastanza”.
…. I remi si spezzano, la prua si rivolta, offre all’onde il fianco: gli corre incontro il monte d’acqua scrosciando. Pendono questi in vetta al flutto, a quelli l’onda, che piomba, apre tra i flutti la terra, schiuma e sabbia ribollono. …. un maroso investe a poppa: ne balza via il timoniere e a capofitto precipita; l’onda tre volte fa roteare la nave, il vortice avido l’inghiotte nel mare. Si vedono corpi nuotare dispersi pel gorgo funesto, armi guerriere, e tavole, e teucri tesori fra l’onde.
L’ingresso è regolato da Normativa Prevenzione e Gestione Covid – Si prega prenotare
Inizio Spettacoli Ore 21,00
Dettagli spettacolo
Tempesta
da Eneide, Virgilio
MDA Produzione Danza
Drammaturgia : Sebastiano Tringali
Regia e Coreografia : Aurelio Gatti
Con : Lucia Cinquegrana, Valeria Busdraghi, Paola Saribas, Sebastiano Tringali
Nei Teatri di Pietra
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